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Gl'intervalli musicali

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Gl'intervalli musicali

scuola di chitarra online Trieste
Intervalli

Ciao a tutti. Come abbiamo visto negli articoli precedenti la scala maggiore naturale, ha al suo interno una serie di spazi tra nota e nota per esattezza sono sempre di tono (cioè due tasti) eccetto che fra il terzo e quarto grado e settimo e ottavo, che sono di semitono (cioè un tasto). Questo porta ad una differente distanza tra la nota fondamentale (cioè la prima) ed ogni altra nota della scala. Queste distanze sono chiamate intervalli, essi si chiamano con il numero delle note di distanza per esempio Do Sol contando do re mi fa sol genera un'intervallo di quinta. La tipologia dell'intervallo invece dipende da quanti intervalli di semitono sono presenti all'interno dell'intervallo stesso. Questo da adito a tipologie diverse degli stessi. Ad esempio Do Mi ha una distanza di due toni interi quindi l'intervallo che ne deriva sarà di terza maggiore, se invece prendoamo Re Fa pur essendo sempre una terza al suo interno ha un tono intero ed un semitono, questo genera un'intervallo di terza minore. Questo diventerà molto importante dopo quando useremo gl'intervalli per la creazione degli accordi. Orbene nella scala naturale ci sono quindi degli intervalli che possono essere sia maggiori che minori ed essi sono quelli di seconda terza sesta e settima, mentre altri come quelli di prima quarta quinta e ottava rappresentano sempre la stessa distanza, per questo motivo essi si chiamano giusti.
Secondo il seguente schema:

Bene ciò è sempre vero ad eccezione di un'intervallo di quinta più piccolo che si chiama quinta diminuita o “tritono” esso darà molto importante quando parleremo sia degli accordi sia delle modulazioni, perchè ha una tendenza a dover risolvere la tensione musicale che crea.

Ora sappiamo bene che gl'intervalli natyrali sono quelli riportati nello schema nella parte centrale, ma a seconda delle esigenze possiamo trovare tipi d'intervalli molto diversi.
Quelli che eccedono le prime quarte quinte e ottave giuste si chiamano Eccedenti, gli stessi in diminuzione si chiamano appunto Diminuiti. Questo vale anche per le seconde terze seste e settime ad eccezione del fatto che prima di diventare eccedenti o diminuiti devono prima passare dal minore a maggiore o viceversa.
Vediamo un'esempio pratico:

Se abbiamo Do Sol (quinta giusta) mettendo un # sul sol l'intervallo si allarga diventando Eccedente lo stesso succede mettendo un bemolle sul do. Se viceversa mettiamo un bemolle sul sol oppure un # sul do accade lo stesso. Aumentando le distanze gl'intervalli diventano più che eccedenti e più che diminuiti.

Se facciamo lo stesso su un'intervallo fra Do e La (sesta maggiore) cioe mettendo un bemolle sul la, l'intervallo diventa prima di seta minore e se lo diminuiamo ancora solo allora diventa sesta diminuita. Lo stesso accade se mettiamo un # sul do sotto.

Ancora una cosa la differenza degli intervalli fra note fondamentali riportate all'ottava si chiama rivolto.
Ad esempio se abbiamo Do La l'intervallo è di seta maggiore, ma se portiamo il Do all'ottava superiore esso diventa La Do cioè un intervallo di terza minore. Come funziona? Basta applicare una semlice regoletta ciò si fa 9 meno l'intervallo precedente (ad esempio 6°) ottenendo l'intervallo di 3° ed invertendo il segno da terza maggiore diventa minore (se fosse stato Eccedente diventerebbe Diminuito) ad eccezione fatta per quelli Giusti che rimangono sempre giusti.

Buon lavoro



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