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Pentagramma, rigo musicale, setticlavio,

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Pentagramma, rigo musicale, setticlavio,

scuola di chitarra online Trieste
Eccoci qui di nuovo. Bene oggi parleremo del pentagramma usato per leggere le note. Per prima cosa esso è un'insieme di cinque righe con al loro interno quattro spazi, da cui la parola pentagramma. Esso deriva dal più antico tetragramma usato quando non esistevano ancora le note ma dei segni chiamati neumi, ed usati nella musica gregoriana. Le note messe al suo interno possono cambiare nome a seconda della chiave messa all'inizio. A questo proposito esistono sette chiavi diverse da poter utilizzare che prendono nel loro insieme il nome di setticlavio. Secondo il seguente schema:

Risulta abbastanza evidente che tale sistema nasce dall'esigenza di "centrare" le note da scrivere a seconda dell'estensione tipica di ogni strumento. Ad esempio per noi chitarristi la scrittura avviene nella chiave di SOL come per il violino, ma a differenza di esso, la scrittura corrisponde tutta ad un'ottava più bassa. Tant'è che spesso le partiture di chitarra vengono scritte con la chiave di violino con un piccolo 8 inferiore che sta a significare proprio questo.
Tutto ciò avviene per favorire la lettura stessa e usare meno possibile i tagli addizionali che sono spesso di difficile lettura.
Ora cosa sono questi tagli addizionali? Be sono dei frammenti di rigo musicale che vengono messi sia al di sopra che al di sotto per poter scrivere le note che non stanno nel pentagramma, possiamo avere due differenti tipologie di note che si dicono con il taglio in testa e il taglio in gola.
Un'altro esempio puo essere il pianoforte che rappresenta la maggio estensione possibile come strumento musicale, e per esso si usano contemporaneamente due righi con due chiavi diverse sia quella di sol sia quella di fa (come basso). Le due chiavi hanno la caratteristica di avere il Do centrale (sotto per la chiave di violino e sopra per quella di basso) comune nella stessa posizione posta tra i due pentagrammi.
Le note poste all'interno si chiameranno Do Re Mi Fa Sol La Si , ma da dove derivano questi nomi?
Bene qualche secolo fa un musicista chiamato Guido d'Arezzo escogitò un sistema atto a favorire la lettura dei suo coristi (di cui parleremo ampliamente più avanti nella sezione storia della musica) ed usando le prime sillabe di un Inno a San Giovanni (in latino) generò per la prima volta le note che noi oggi conosciamo.
All'inizio tali note venivano chiamate UT RE MI FA SOL LA SI che poi divennero le nostr Do Re Mi Fa Sol La Si.

Oggi tali note si usano nelle seguenti posizioni dividendole tra righi e spazi


Bisogna ancora dire che intorno al 500 vennero usati altri metodi di scrittura come la tabulatura usata ancora oggi sopratutto dai chitarristi. Che rappresenta uno schema della tastiera dello strumento su cui scrivere le posizioni corrispondenti ai tasti. Oggi è sicuramente più semplice visto che lo strumento ha solo sei corde, ma un tempo derivando la chitarra dal Liuto che aveva un numero elevato di corde no. Infatti esistevano più scuole di cui le più famose erano quella Italiana quella Francese e quella Tedesca con sistemi misti alfa numerici. Oggi la difficoltà che rimane e che a fronte della facilita di lettura delle note la loro durata è comunque scritta con il sistema musicale usato in tutta la musica. Credo quindi che la cosa più semplice sia imparare a leggere le note con il sistema esistente che risulta di gra lunga il più efficace e completo.
Anora una cosa noi tutti leggiamo le note come Do Re Mi ecc ma nei paesi anglosassoni le note coincidono con lettere dell'alfabeto partendo dalla lettera A secondo il seguante schema
A        B       C       D       E       F       G
La      Si      Do     Re      Mi     Fa     Sol

Questo è il motivo peche spesso troviamo gli accordi indicati da lettere e non da note, ma risulta abbastanza semplice leggerle comunque.
Buon lavoro




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