TEORIA DEI MODI
Pubblicato da Michele Stolfa in Teoria musicale · 19 Giugno 2019
Tags: modi, teoria, dei, modi, scala, lidia, misolidio, locrio, superlocrio, ionico, dorico, frigio, lidio, misolidio, modo, locrio., scale, modali, teoria, dei, modi
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TEORIA DEI MODI
1.Ionio(Ionian)
2.Dorico(Dorian)
3.Frigio(Phrygian)
4.Lidio(Lydian)
5.Misolidio(Mixolydian)
6.Eolio(Aeolian)
7.Locrio(Locrian)
Premesso che tutta la musica deriva da quella Greca antica, in cui si usava dividere l'ottava in maniere diverse, da cui “modi”. Di questi ad oggi ci sono rimasti solamente due che sono lo “ionico” corrispondente al modo maggiore e l'”eolio” corrispondente al modo minore nella forma naturale. Questi sono i modi derivati partendo ogni volta da un grado successivo della scala di Do © maggiore, partendo ogni volta dalla nota sucessiva al Do iniziale.
Ciò comporta che otteremo divisioni diverse dello spazio d'ottava cioè otteremo diversi “modi” di dividere l'ottava. Applicando la nuova divisione e partendo ogni volta dal Do otteremo questo
Cioè per il modo IONICO la scala corrispondente sarà quella di Do magg C +
per il DORICO la scala sarà quella del Mib magg. Eb +
per il FRIGIO la scala sarà quella del Lab magg Ab +
per il LIDIO la scala sarà quella del Sol magg G +
per il MISOLIDIO la scala sarà quella del Fa magg F +
per il LOCRIO la scala sarà quella del Reb magg Db +
Quindi in sintesi tutto è riconducibile al sistema tonale in uso, e ciò significa che potremmo usare scale di tonalità diverse su altre tonalità. Ok tutto bene ma solo in linea teorica in quanto il reale utilizzo avverrà su quegli accordi (come ad esempio i minori ) che potrebbero appartenere a tonalità diverse, dando modo di utilizzare le alterazioni tipiche di queste appunto. Il tutto dando una sensazione di fluttazione e quindi di “modalità”. Più facile a dirsi che a farsi. Vediamo un'esempio insieme.
Se dobbiamo suonare su un'accordo di Re min che in una progressione II – V – I rappresenta la tonalità di Do magg C +, lo stesso accordo in realtà potrebbe appartenere al VI grado di Fa magg F+ che ha il Si b in chiave. Potremmo quindi suonare nella nostra improvvisazione una scala MISOLIDIA ma solo per il tempo di durata dell'accordo stesso. In realtà tutto è riconducibile ad una grande pratica ed esperienza che passa attraverso l'affinare il proprio orecchio, che risulta essere sempre la cosa più importante.
In pratica, come vedremo anche successivamente, potremmo usare tutte le note della scala cromatica, sempre. Ma dipenderà dalla maniera in cui le metteremo, e questa è l'arte che si costruisce in una vita di lavoro.
Stesso procedimento attuato per la scala maggiore lo potremmo fare anche per quella minore sia melodica che armonica. Questo darà vita ad altre scale di tipologia diversa, ma di cui si usano di più le seguenti:
Modo misolidio aumentato
Modo lidio con settima b
Modo misolidio con sesta b
Modo superlocrio
L'interazione con le armonie sottostanti le vedremo più avanti quando imareremo a conoscere altre tipologie di accordi più complessi.